lunedì 20 maggio 2013

Al tavolo....

C'ero solo io al tavolo... Davanti a me, un calice di refosco... Perché ho ordinato vino ross? dovrei saperlo che mi va subito in testa...
"E non è forse quello che vuoi?" chiese mio fratello tranquillo, suybito prima di sedersi.
"Cameriere? Portami del gin e mettilo sul conto del fratellone." Sorrise "Spero non sia tanto che aspetti, in fondo non c'è ancora nessuno"
Sono solo al primo giro, la bottiglia non è ancora finita "Arriveranno.. .sai che arriveranno tutti..."
C'è il giullare veneto seduto ad un altro tavolo... probabilmente si è confuso o forse socializzava con un sogno, chissà... "La me porti un spriz, toso"
"Bianco o con l'aperol?"
"Meteghe l'aperol, ostia, senò che spriz de 'ostrega saria, ah?"
"Prima o poi dovremo dirglielo che lo spriz diventa con l'aperol solo dalle sue parti... Mi porta una vodka bianca, per favore?" chiese lo scrittore. "Il bus sembrava non voler passare mai: scusate per il ritardo"
"Non me ne parlare: 2 gocce di pioggia e la gente dimentica cosa significhi guidare un'automobili.. se ne stessero a casa farebbero un favore al mondo" disse il ciclista entrando bagnato con il casco sottobraccio. Una coca, senza ghiaccio con una fettina d'arancia, per favore"
iniziavo a pensare che questo povero cameriere sarebbe impazzito a suon di portare una cosa per volta... ma sembrava così ligio al dovere che mi dispiaceva mandarlo via.
Dalla porta entrò lo psicologo, accompagnato dal folle. "Gli ho dato uno strappo, dato che l'ho trovato lungo la strada. Era invitato anche lui vero?" anche se fosse, ormai è qui...
Nessuno badava allo spogliarellista sul palco, nemmeno l'attore che stava entrando, illuminato dal proprio outifit, come sempre. "qualcuno dovrebbe rivedere il guardaroba di quel ragazzo sul palco" disse lo stilista alle sue spalle...
"Che dite? uniamo 2 tavoli? non so se ci stiamo tutti sullo stesso." chiese mio fratello, vedendo entrare ancora l'alcolizzato già barcollante.
"Chiamate il cuoco!" gridò il giullare. "Offre il ragazzo da bere per tutti!"
Il cameriere non sapeva come reagire a quella richiesta. Lo psicologo lo imbeccò "Chiamalo, chiama il ballerino sul palco e poi vieni anche tu: briandiamo tutti assieme."

Eravamo tutti lì, attorno al tavolo.
Mancava solo l'innamorato, che sembrava malato con la febbre.
Tutti con il bicchiere in mano, levato verso il cielo.

"Alla salute, ragazzi miei!"
"A cosa si brinda?" chiese il ciclista
"In effetti non lo so" risposi io
"Brindiamo" iniziò mio fratello "perché siamo ancora vivi e perché siamo tutti qui!"
"Alla salute!" esclamarono tutti

E' bello, pensavo, far mente locale su chi ci sia accanto a se stessi e sarebbe ancora meglio non sapere che, dopo che tutti abbiano ordinato, tocchi sempre a me pagare il conto... Lo pago solo perché siete voi.. Solo perché siete me... ed io, senza di voi, non sarei alcunché...


....



"Scusate..? sono ancora in tempo?"

...toh..il solito ritardatario....

Nessun commento:

Posta un commento