sabato 21 dicembre 2013

Alea Iacta Est

Sai, Fratellino, io credo che questa serata potevamo anche risparmiarcela. O forse no, non lo so.
Probabilmente era necessaria, in realtà.
No, non parlo di quella trascorsa oggi, lo sai: parlo di quella di ieri.
Sì, esatto, quella a cena con Lei. Dovevamo per forza accettare l'invito a cena? In fondo lo sai quanto lei sia ancora ossessionata... Lo sai ed io pure lo so...non è così..?

In realtà, è stata anche brava: sì è contenuta finché siamo rimasti in locale ed è stata tranquilla fino a quando non ci siamo dovuti salutare.

Lì è partita la scenata.

Perché, Fratellino? Perché mi hai permesso di rivedere una scena come questa? Perché non abbiamo semplicemente declinato l'invito? Sarebbe stato così semplice, in fondo.
Invece no, abbiamo dovuto parteciapre a quella cena.
Volevi che me ne ricordassi, non è così?
Volevi che ricordassi cosa significa trovarsi di fronte a qualcuno che ha dato tutto per noi e che noi abbiamo lasciato indietro, non è vero? Volevi che ricordassi perché avevamo deciso di non legarci più ad un'altra persona.
Perché quando ci leghiamo a qualcuno, ella ci sembra la luce di cui è meraviglioso godere, fino a quando non arriva la bolletta. Ed i suoi pianti, sono la bolletta, non è così..?
Ed è orribile saperlo, così come è orribile sapere che sia andata così com'è andata, perché noi siamo imperfetti, incompleti. Siamo solo delle bambole di porcellana rotte, senza la cura dovuta quando si costruisce un giocattolo o senza la cura che un giocatore mette nella creazione di un personaggio.
Ricordi? Una volta sei andato dalle divinità che ci hanno creati ed hai chiesto loro:
"Perché simao così? Imperfetti, incompleti, scostanti, umorali, totalmente privi di una logica. Voi avete creato un essere vivente con un corpo solo e più personalità al proprio interno. Gli avete dato delle caratteristiche tali da poter fare ciò che fa, senza offrirgli la possibilità di rendersi conto di quanto fosse fortunato. Io chiedo a voi, oh dei, come avete scelto tutto questo? Come avete assemblato questo essere folle e propenso all'odio verso se stesso?"

Io sì, lo ricordo bene. Glielo hai chiesto la prima volta a settembre di 3 anni fa... Poi sei tornato a chiederglielo l'anno successivo... e l'anno dopo ancora... Ed ancora non smetti di chiederglielo, sperando in un risultato differente.
Tutte le divinità a cui i sei appellato, ti hanno invitato a chiedere alla medesima fonte ed essa ti ha dato sempre la stessa risposta:
"Ho tirato un dado."

3 commenti:

  1. Neanche gli dei lo sanno... Nessuno può saperlo. Ma voi siete in due, e potete certo dividervi il dolore a farvi forza...

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  2. Siamo un dado tirato. A volte esce 1, a volte 5. Voi siete sfortunati, in un senso, perché anche se vi esce il 5, è come se fosse un 2 e mezzo. Ma se vi esce l'1 potete sempre accerchiarlo.. ;)

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  3. Ricambio gli auguri per un Natale sereno, che almeno per qualche giorno allontani le nebbie dal cuore...

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