Questo sarà un post bizzarro.
Cercherò di rendere ordinata la narrazione di un sogno e non so se avrò successo...
[SOGNO MODE: ON]
Per
qualche arcana ragione, le avevo mandato un invito ad uscire. Me lo
chiedo e la sola risposta che nasca alla mia mente è "per carnevale".
Non molto sensato, come del resto è ancora meno sensato che lei abbia
accettato tale invito.
La sto aspettando in piazza. Il tempo è uggioso, potrei quasi dire che ci sia nebbia, sebbene sia rara dalle mie parti.
Eccola.
Si blocca appena mi vede. Non è in maschera. Nemmeno io, in effetti.
Un attimo di perplessità, di imbarazzo. Sarebbe strano il contrario. Mi saluta, la saluto.
Poche chiacchiere su dove andare. Non decidiamo ed iniziamo a camminare, parlando del più e del meno.
Conduce
lei la conversazione e mi parla dei suoi studi, delle sue difficoltà a
capire le cose pratiche, sebbene la teoria le riesca perfettamente (o
era il contrario, non ricordo). Devia tutte le mie domande volte a
capire come stia. Le basta un mezzo sorriso che dice "non sono domande
da farsi" e poi riprende a parlare di tutt'altro.
Saliamo di quota, verso l'ospedale.
Io
sono molto disorientato e sbaglio strada mentre lei prosegue. Provo a
scavalcare una ringhiera ma senza successo. Faccio il giro e la
raggiungo.
Durante tutto il sogno, sono disorientato, confuso e continuo a dimenticare cose in giro.
Arriviamo
ad una casa. La casa di una signora che non c'è quasi mai. Non so
perché io abbia le chiavi, ma apro la porta senza difficoltà.
Continuo
a pensare che non dovrei essere in quella casa perché la padrona
potrebbe rientrare da un momento all'altro. Mentre chiacchieriamo
continuo a cercare il maglione ed il cappotto che metto, tolgo e perdo
da qualche parte in quel piccolo appartamento a due piani.
La mia
regina mi scrive. Forse dovrei parlarle di lei. Lo farò più tardi, ora
non ascolterebbe, troppo presa com'era dal raccontarmi altre sue cose
mangiando patatine trovate qua e là.
Non saprò mai se io sia
uscito o meno da quella casa o se io abbia finalmente trovato maglione e
cappotto perché mi son svegliato alla fine...sempre con la sensazione
che quella casa non era la mia e non ci sarei dovuto stare.
[SOGNO MODE: OFF]
Un
sogno strano, che la mia testa confusa dall'emicrania non ha saputo
interpretare, se non come una nuova carica da parte dell'inconscio, per
ricordarmi che alcune cose non potrò mai perdonarmele, anche se fingerò
di dimenticarle.
martedì 18 marzo 2014
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